Lo Stato Pontificio

Lo Stato Pontificio, detto anche Stato della Chiesa o Stato Ecclesiastico, è il nome dell'entità statuale costituita dall'insieme dei territori su cui la Santa Sede esercitò il proprio potere temporale dal 752 al 1870.
Nella sua esistenza millenaria fu uno degli organismi politici più influenti e prestigiosi d'Europa. La proiezione internazionale dello Stato Pontificio, in epoca medievale e nei primi due secoli dell'età moderna, andò ben oltre i limiti territoriali che le circostanze storiche gli avevano assegnato. Il Regno d'Inghilterra, il Regno del Portogallo, la Corona d'Aragona, il Regno di Napoli e quello di Ungheria furono uniti alla Santa Sede da vincoli di vassallaggio e re e imperatori dovettero prostrarsi talvolta al cospetto del suo sovrano, il papa.
Lo Stato Pontificio terminò la sua esistenza nel 1870, a seguito dell'annessione dei suoi ultimi lembi di territorio, Roma e parte dell'odierna regione Lazio, al Regno d'Italia.

Le origini del dominio temporale dei Papi possono essere considerate sotto due aspetti, uno di fatto e l'altro di diritto:
  • di fatto: la progressiva dissoluzione del potere bizantino in Italia centrale. Con la costituzione del ducato romano (ultimi decenni del VI secolo), la figura del Papa venne prima ad affiancarsi, poi a sostituirsi, a quella del dux di nomina imperiale. I Papi subentrarono all'esarca bizantino nei suoi poteri, ed in primis nell'esercizio della giustizia di appello, nella riscossione delle imposte, nella possibilità di imporre la fedeltà politica e l'aiuto militare ai vassalli loro sottoposti.
  • di diritto: le donazioni carolinge. La Donazione di Sutri (728), la Promissio carisiaca (754) e la Constitutio romana (824) furono altrettante basi fondanti nella genesi dello Stato Pontificio.

Nel 284 d.C. l'Imperatore Diocleziano decise che l'Impero Romano era troppo ampio per essere governato da una persona sola e lo divise in due parti: quella orientale dove si parlava greco e quella occidentale dove si parlava latino.
Costantino si considerava il salvatore dell'impero Romano. Egli decise di sfruttare la crescente influenza del cristianesimo per creare una nuova cultura nell'Impero. Nel corso dei diversi consigli ecumenici egli obbligò i vescovi a stabilire una dottrina della chiesa e ad organizzarsi. Fu l'ultimo grande imperatore dell'Impero Romano. Spostando però la capitale a Costantinopoli indebolì l'Impero Occidentale e accelerò la caduta finale di Roma.  In occidente la chiesa cattolica di Roma è rimasta una potenza culturale e religiosa sino ai giorni nostri.
Costantinopoli, la capitale dell'impero Romano d'Oriente, era stata costruita dall'imperatore Costantino. Dopo il crollo dell'Impero Romano, nel V secolo, la città era diventata la capitale del nuovo impero Bizantino.
L'imperatore Reaclio (610-641) riorganizzò l'Impero, riducendo le distanze fra stato e Chiesa. 
Il declino dell'Impero Bizantino sopraggiunse nel VIII secolo. In seguito rimase per 50 anni sotto l'occupazione dei crociati, ma nel 1261 venne novamente rivendicato da Michele VIII.


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