Le cure naturali

Esiste un gran numero di malati, lievi e gravi che con i loro disturbi pretendono molot dalla medicina, nei quali però non sono rintracciabili segni visibili e tangibili del processo patologico. Un gruppo di questi alati colpisce per la ricchezza e la multiformità del quadro clinico: non sono in grado di lavorare intelettualmente per mal di testa o per difetto di attenzione, dolgono loro gli occhi durante la lettura, accusano un dolore sordo o si addormentano, la digestione è turbata da sensazioni penose, l'evacuazione non avviene se non aiutata, il sonno è abolito e così via. In questi casi si può osservare che i sintomi del male sono chiramente influenzati da eccitazioni, emozioni, preoccupazioni e così via.
Dall'indagine medica è alla fine risultato che tali persone non devono essere considerate e trattate come malati di occhi e simili, ma che in esse si deve trattare diun male del sistema nervoso nel suo complesso.

Soltanto quando si studia il patologico si impara a riconoscere il normale. Sull'influsso che la psiche genera sul corpo erano note da sempre molte cose, l'esempio più comune è l'espressione die moti d'animo.
E' universalmente noto quali straordinari mutamenti si verifichino nell'espressione facciale, nella circolazione sanguigna, nelle secrezioni, negli stati di eccitamento dei muscoli volontari, sotto l'influsso per esempio della paura, dell'ira, del dolore psichico, dell'esatasi sessuale. Meno noti, ma perfettamente accertati, sono altri esiti somatici degli affetti, che non fanno più parte della loro espressione. Stati affettivi durevoli di natura penosa quali dispiacere, preoccupazione e lutto, riducono lo stato di nutrizione del corpo in generale, franno sì che i capelli imbianchino, il grasso scompaia e le pareti dei vasi sanguigni si modifichino in maniera patologica. viceversa sotto l'influsso di eccitazioni piacevoli, della "felicità", si vede tutto il corpo rifiorire e la persona riacquista alcuni contrassegni della giovinezza.
Gli affetti nel senso più stretto sono caratterizzati da un rapporto del tutto particolare con i processi somatici, ma a rigore tutit gli stati psichici, anche quelli che siamo abituati a considerare "processi di pensiero", sono in una certa musira "affettivi", e non uno di essi è privo delle espressioni somatiche e della capacità di modificare processi somatici. Persono durante il calmo pensare per "rappresentazioni", eccitamenti corrispondenti al contenuto di queste rappresentazioni vengono continuamente deviati verso muscoli lisci e striati.
I processi di volontà e dell'attenzione sono anch'essi in grado d'influenzare profondamente i procesis corporei e di avere una parte notevole, come promotori o come inibitori nelle malattie somatiche. Qualunque sia la causa die dolori, sia pure l'immaginazione, i dolori non sono per questo meno reali e meno violenti. I guerriero adulto non sente il dolore della ferita nel febbrile fervore della lotta. L'influsso della volontà su processi patologici del corpo è meno facilmnente documentabile con esempi, ma è ben possibile che il proposito di guarire o la volontà di morire non siano senza importanza neppure per l'esito di casi gravi ed incerti di malattia.

Di alto interesse è lo stato psichico dell'attesa. Per esempio nell'imperversare di un'epidemia sono messi in pericolo coloro che temono di ammalarsi (attesa angosciosa). Lo stato contrario, l'attesa colma di speranza e fiduciosa, è una forza attiva di cui dobbiamo tener conto in senso stretto in tuti i tentativi di cura e guarigione. L'influsso più evidente dell'attesa fiduciosa s'incontra nelle cosidete guarigioni "miracolose", che ancora oggi si verificano sotto i nostri occhi senza concorso dell'arte medica.
Anche coloro che non hanno fede religiosa possono beneficiare di guarigioni miracolose. Esistono infatti in ogni tempo cure di moda e medici di moda.
La comprensibile insodisfazione per l'aiuto spesso insufficiente della medicina, forse anche l'intima rivolta contro la costrizione del pensiero scientifico, che rispecchia all'uomo l'inesorabilità dell anatura, hanno posto in tutti i tempi e nuovamente ai nostri giorni una singolare condizione alla forza terapeutica di persone e rimedi. L'attesa fiduciosa riesce a crearsi soltanto quando il soccorritore non è un medico e può vantarsi di non capire nulla del fondamento scientifico della terapia, quando il rimedio non è sperimentato attraverso un preciso esame, ma per esempio raccomandato da una predilezione popolare. Di cui la sovrabbondanza di cure naturali, che anche oggi continuano a contendere ai medicil'esercizio della loro professione e di cui possiamo se non altro dire, con una certa sucirezza, che molto più spesso nuocciono anziché giovare a coloro che cercano la guarigione
Probabilmente però l'effetto di qualsiasi rimedio che il medico prescrive, di qwualsiasi intervento che intraprende, si compone di due parti. Una di queste è data dal comportamento psichico del malato. Vi sono medici che posseggono in grado superiore ad altri la capacità di guadagnare la fiducia dei malati; il malato sente allora spesso il sollievo già nel momento in cui vede il medico entrare nella sua stanza.

Tratto da:
OSF - Sigmund Freud: Trattamento psichico (trattamento dell'anima) - 1890

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